Tre errori da evitare assolutamente sul lavoro (che ho fatto anche io)

Se lavori da un po’ — o se stai per iniziare una nuova avventura professionale — sappi che gli errori sono inevitabili. Ma alcuni, fidati, è meglio evitarli a tutti i costi.
Soprattutto se li hai già visti fare da altri.

In questo articolo ti racconto tre errori gravi che ho commesso personalmente nel corso della mia carriera. Errori che mi sono costati tempo, soldi e notti insonni.
Spero che leggerli ti aiuti a non ripeterli.


1. Sbagliare il timing: avere ragione troppo presto… è come avere torto

In inglese lo chiamano timing. E nel lavoro, come nello sport, il momento in cui agisci è tutto.

Magari hai un’idea brillante, una visione chiara di dove andrà il mercato.
Ma se la lanci troppo presto, quando nessuno è pronto a recepirla, rischi di bruciarti.
Ci sono passato.

📌 Esempio reale: quando ho lanciato la mia prima social media agency, era l’epoca dei blog e Facebook era appena nato. Avevo intuito che le aziende sarebbero arrivate lì. Ma era troppo presto. Nessuno voleva pubblicare contenuti in mezzo a commenti pubblici e troll. Risultato? L’idea buona, ma non ha funzionato.

🔁 Lezione: chiediti sempre “perché dovrebbe funzionare adesso, non tra cinque anni?”
L’innovazione è importante. Ma essere troppo avanti può essere un freno, non un vantaggio.


2. Sopravvalutare l’idea e sottovalutare l’esecuzione

Avere una buona idea non basta. Serve portarla a terra bene. E questa è forse la trappola più comune per chi è creativo.

Anche io, per anni, ero convinto che bastasse una grande intuizione. Invece no.

📌 Esempio reale: avevo creato una piattaforma per eventi online (Super Summit) molto prima che Zoom e le conferenze digitali diventassero mainstream. L’idea era solida, il mercato sarebbe arrivato. Ma l’esecuzione è stata pessima: processi poco chiari, struttura fragile, team non allineato. E la cosa non è mai decollata.

🔁 Lezione: le idee valgono pochissimo senza una messa in pratica concreta, costante, solida.
L’idea è lo 0.1%. Il resto è disciplina, processo, squadra e coraggio di perseverare.


3. Scegliere i soci sbagliati

Fare impresa da soli è difficile. Ma farla con i partner sbagliati può essere disastroso.

Nel corso degli anni ho avuto soci giusti e soci sbagliati. Con alcuni è andata male. Con altri è finita proprio malissimo. Perché? Perché non avevo fatto abbastanza attenzione prima di iniziare.

📌 Esempio reale: spesso sceglievo soci per simpatia, o perché ci trovavamo d’accordo al bar. Ma poi, quando si trattava di gestire clienti, pagare fatture o affrontare crisi, emergevano differenze insanabili. E se non avevi messo tutto nero su bianco prima, era un incubo.

🔁 Lezione: scegli i soci come se stessi scegliendo un partner per la vita. Fai domande scomode prima:

  • Cosa faremo se le cose vanno male?
  • Come prendiamo le decisioni?
  • Cosa succede se uno di noi vuole uscire?

E soprattutto: non sottovalutare mai la compatibilità caratteriale nei momenti di stress.


In sintesi: gli errori non mancheranno, ma questi tre puoi evitarli

Riassumendo:

  • Non basta avere una buona idea: serve anche il momento giusto.
  • Non basta partire: serve portare a termine con cura.
  • Non basta andare d’accordo: serve condividere valori, visione e responsabilità.

Tutti abbiamo fatto errori (io per primo). Ma la differenza tra chi migliora e chi resta fermo sta tutta qui: imparare e fare meglio la prossima volta.

Monty Staff