Molti giovani (e non solo) hanno il desiderio di costruire qualcosa, avviare un progetto, creare un business. Ma spesso ci si blocca subito: “Da dove comincio?”, “Qual è una buona idea?”, oppure “Con il poco tempo che ho, ha senso provarci?”
La verità è che l’idea giusta non arriva per magia. Serve un metodo semplice ma concreto. E in questo articolo vediamo un framework che può aiutarti a generare idee partendo da tre elementi fondamentali:
- i problemi che noti attorno a te,
- le tue capacità (anche quelle che non sai ancora di avere),
- e ciò che ti piace davvero fare.
Step 1: Parti dal problema, non dall’idea
Uno degli errori più comuni è cercare subito “un’idea geniale”. Meglio cambiare prospettiva. Inizia con una domanda più concreta:
“Qual è un problema che potrei risolvere, con i mezzi e il tempo che ho?”
Per esempio:
- Studi all’università e hai solo 1 o 2 ore al giorno libere.
- Giri per l’università e noti che i banchi sono scomodissimi.
- Soluzione: un cuscino ergonomico per studenti.
Oppure vedi che molte aziende non capiscono le nuove generazioni. Potresti organizzare dei focus group, coinvolgere altri ragazzi della tua età e offrire alle aziende un punto di vista chiaro e immediato:
“Vuoi sapere cosa pensano i 19enni del tuo prodotto? Te lo diciamo noi in 24 ore.”
Step 2: Diventa un osservatore seriale di problemi
Ogni giorno vedi decine di problemi. Ma li stai annotando?
Ecco un esercizio semplice e potentissimo:
✏️ Ogni giorno, scrivi 10 problemi che noti.
Qualunque tipo di problema: nel traffico, in un bar, durante una lezione, in una conversazione. Dopo un mese avrai una lista di 300 problemi reali.
E a quel punto puoi iniziare a lavorarci sopra. Perché dietro ogni problema, c’è una possibile opportunità di business, progetto o contenuto.
Step 3: Incrocia i problemi con le tue capacità
Ora che hai i tuoi 300 problemi, fatti questa domanda:
In cosa potrei essere (almeno un po’) più bravo della media?
Non serve essere un fenomeno. Ti basta una piccola inclinazione:
- Sai programmare?
- Sei bravo a parlare con la gente?
- Hai un talento per la scrittura?
- Sei un ottimo organizzatore?
E se non ne sei sicuro, chiedi agli altri. A volte gli altri vedono in noi cose che diamo per scontate.
Step 4: Aggiungi l’ingrediente più importante: ti piace davvero?
Può sembrare banale, ma è cruciale.
Ti deve piacere quello che fai. Non un piacere da vacanza, ma quella sensazione di poterci lavorare anche quando sei stanco, frustrato o in dubbio.
Perché?
Perché se una cosa ti piace, riesci a portarla avanti nel tempo. Anche nei momenti difficili.
Step 5: Qui entra in gioco l’AI (e ChatGPT)
Una volta che hai:
- una lista di problemi reali,
- una lista delle tue capacità,
- e una preferenza su cosa ti piacerebbe fare…
…puoi chiedere supporto all’intelligenza artificiale.
ChatGPT (o altri strumenti AI) ti aiutano a:
- generare idee partendo dalle tue liste,
- fare ricerche di mercato,
- valutare quali problemi hanno più domanda,
- simulare un budget,
- scrivere una landing page di prova.
In pratica, trasformi intuizioni in ipotesi concrete da testare.
Step 6: Scegli una, testa, sbaglia (e ricomincia)
A questo punto avrai 2 o 3 idee forti. Scegline una (anche tirando una monetina) e buttati.
⚠️ Probabilmente non funzionerà al primo colpo. Ed è normale.
L’importante è non innamorarsi troppo dell’idea. Il tuo obiettivo non è avere ragione, ma trovare cosa funziona davvero.
- Testa l’idea con il minimo sforzo (landing page, messaggio, contatto con i primi utenti).
- Se va male: cambia.
- Se va così così: adatta.
- Se va bene: accelera.
Il segreto è la costanza
Alla fine, è un gioco statistico. Se resti costante e iteri velocemente, prima o poi una delle tue idee funzionerà.
E da lì, puoi iniziare a costruire sul serio.
Come si dice?
“Chi prova 100 volte ha molte più possibilità di chi aspetta l’idea perfetta.”
Monty Staff