Parlare in pubblico fa paura a (quasi) tutti. Anche i manager navigati, i relatori famosi, gli ospiti delle TV nazionali. C’è chi trema prima di salire sul palco, chi va nel panico davanti alla telecamera, chi perde il filo durante una semplice riunione Zoom. È normale. L’ansia da public speaking è più diffusa di quanto pensi.
Ma la buona notizia è che si può gestire. E migliorare.
In questo articolo vogliamo condividere alcune riflessioni, errori comuni da evitare e consigli pratici per affrontare il public speaking con più consapevolezza e meno stress.
L’ansia è normale (e non è il nemico)
Partiamo da qui: l’ansia non è il nemico. È una reazione naturale, e spesso utile. Un po’ come quel brivido che provi entrando in acqua fredda: il famoso “gasp effect”. Il corpo si attiva, si prepara a reagire. La chiave non è eliminare l’ansia, ma imparare a gestirla.
👉 Il primo grande errore? Pensare che l’ansia si risolva con la forza del pensiero. In realtà, è una questione fisica. Per esempio, il respiro. Fare tre respiri profondi prima di parlare può cambiare completamente il tuo stato.
Parlare in pubblico è una skill, non un talento
C’è questa convinzione diffusa che saper parlare in pubblico sia un talento naturale. In realtà è una competenza. E come tutte le competenze, si può (e si deve) allenare.
In molte scuole anglosassoni si insegna public speaking fin da bambini. In Italia, invece, spesso ci si butta sul palco dicendo: “Vai, sii te stesso.” Ma se non hai mai preso una racchetta in mano, che senso ha dire: “Vai e gioca come Federer”? Serve tecnica.
Errore #1: Cercare di imitare qualcun altro
Uno degli errori più comuni (e goffi)? Cercare di copiare modelli famosi. Come il manager che sale sul palco vestito da Steve Jobs – dolcevita nero incluso – per presentare un nuovo prodotto. Il problema è che non sei Jobs. E non devi esserlo.
Essere autentici non vuol dire essere impreparati. Vuol dire trovare la propria voce, il proprio stile. Ed è questo che crea connessione.
Errore #2: Leggere le slide
La “morte da PowerPoint” esiste davvero. Ed è quella che si consuma quando un relatore inizia a leggere, parola per parola, le sue slide. Spesso male.
Chi lo fa, di solito, è spaventato. Ma leggere le slide non ti protegge. Ti isola. Ti scollega dal pubblico. E rende la tua presentazione una punizione per chi ascolta.
Errore #3: Parlare troppo in fretta
Molti, quando sono in ansia, parlano a raffica. Senza pause. Senza ritmo. Ma se tutto è detto allo stesso modo, con la stessa velocità, nulla ha peso.
Le pause servono. Danno respiro a chi ascolta. Creano attenzione. Fanno capire che qualcosa è importante.
Come migliorare nel public speaking
Ecco alcuni consigli pratici per migliorare la tua comunicazione in pubblico:
1. Cura la parte fisica
Respirazione e postura sono le prime cose da sistemare. Stai in piedi, saldo, respira a fondo. È come affrontare un peso in palestra: serve stabilità fisica per reggere la pressione.
2. Parla con il pubblico, non a un pubblico
Cambia prospettiva: non stai facendo un monologo. Stai creando un momento insieme al tuo pubblico. Una conversazione. Anche se non ti rispondono.
3. Ricorda: non ti stanno giudicando
Spesso abbiamo paura del giudizio. Ma la verità è che la maggior parte delle persone pensa ai fatti propri. Sei fortunato se riesci davvero a catturare l’attenzione. Quindi rilassati: il vero problema non è che ti giudichino, è che non ti ascoltino.
4. Coinvolgi con piccole interazioni
Ogni tanto, lancia una domanda. Fai un’osservazione. Una battuta. Qualcosa che riagganci chi ti ascolta. Non serve essere comici professionisti, basta voler creare un momento di scambio reale.
5. Racconta storie
Una buona storia vale più di mille dati. Racconta un episodio, un’esperienza personale, anche semplice. La narrazione crea connessione emotiva. E aiuta a veicolare meglio il messaggio.
Conclusione
Parlare in pubblico non è questione di talento. È una palestra, e come ogni abilità, richiede allenamento, metodo e pazienza. L’ansia non si elimina, si impara a cavalcarla. E le performance migliori arrivano non quando cerchi di sembrare perfetto, ma quando riesci a essere presente, autentico e umano.
Hai avuto esperienze da raccontare? Errori che hai fatto? Tecniche che ti hanno aiutato? Scrivici nei commenti: ci interessa sapere la tua.
— staff Monty
Monty Staff