Viviamo in un’epoca di cambiamenti rapidissimi: il lavoro si trasforma, l’intelligenza artificiale accelera tutto, le regole sembrano riscriversi ogni mese. In questo caos, una domanda sorge spontanea: qual è la soluzione? Come affrontare questo periodo incasinato senza andare in tilt?
La verità è che non esiste una formula magica universale. Ma c’è una direzione chiara che spesso dimentichiamo: investire su noi stessi.
1. Debugging personale: decidere meglio
Charlie Munger, storico socio di Warren Buffett, diceva: “Non cerchiamo di essere fenomeni, cerchiamo solo di prendere decisioni meno stupide”.
Un consiglio semplice, ma potentissimo.
Non serve diventare geni, serve piuttosto eliminare errori, bias e convinzioni che ci fanno sbagliare strada. È un lavoro quotidiano, un esercizio di debugging mentale: capire dove stiamo ragionando male e correggere la rotta.
Il vantaggio? Ogni giorno le decisioni diventano un po’ meno pessime. E con il tempo l’effetto composto è enorme: migliori nel lavoro, nelle relazioni, nella vita.
2. Allenare il muscolo della scomodità
Il mondo di oggi è scomodo. Carriere incerte, scelte difficili, mercati instabili. Eppure la soluzione non è evitare la scomodità, ma allenarsi a conviverci.
Che si tratti di cambiare lavoro, affrontare un trasferimento, o fare la doccia fredda la mattina, il principio non cambia: diventare comodi nello scomodo.
Perché? Perché l’adattamento è un superpotere. Chi riesce a navigare nell’incertezza ha più margine rispetto a chi resta bloccato.
3. Puntare sul proprio punto di forza
Un altro errore comune è cercare di migliorare tutto: le mille competenze, le mille aree deboli. Ma la verità è che spesso basta una sola skill fatta bene per fare la differenza.
Un allenatore di ping pong lo spiegava così: “Hai un buon diritto? Perfetto. Allena quello fino a renderlo devastante. Il resto è secondario.”
Lo stesso vale nel lavoro: se hai una dote naturale in qualcosa, potenziala al massimo. Può essere la capacità di comunicare, la creatività, la precisione, la vendita. Non serve eccellere in tutto: serve far brillare la tua carta migliore.
Investire su se stessi: il miglior ROI di sempre
Investire su se stessi non costa denaro, ma richiede tempo, attenzione e disciplina. Bastano dieci minuti al giorno per leggere, riflettere, fare esercizi, o semplicemente interrogarsi su come migliorare una piccola parte di sé.
Prima di pensare a dove mettere soldi, azioni o criptovalute, la domanda dovrebbe essere: “Sto investendo in me stesso oggi?”
Perché nessun Bitcoin, NFT o startup potrà mai dare un ritorno paragonabile a quello di una crescita personale continua.
Monty Staff